La
Calabria è una terra dalle molte caratteristiche mutevoli e
contraddittorie. la sua posizione illuminata al centro del
Mediterraneo, dispensa tipologie paesaggistiche, culturali e sociali
totalmente diverse e nello stesso tempo affascinanti: nelle sue tipiche
coste, nelle mille splendide baie assolate e isolate, raggiungibili solo
via mare, nelle sue selvagge foreste, nel fascino delle sue tradizioni che
si perdono nella notte dei tempi, nella sua cultura millenaria.
La
singolare morfologia dei luoghi, con la prospicienza pressoché costante
delle montagne sul mare e le continue incursioni di popoli
conquistatori hanno fatto sì che la maggior parte degli agglomerati urbani
siano posizionati, per una logica normale, a difesa e controllo.
Numerose sono le prove che la Calabria, fin dai tempi remoti, per quel che
riguarda l'origine delle popolazioni, sia stata la culla di molti popoli,
basta far riferimento alla storiografia greca che racconta della
originaria convivenza di molte etnie.
La
storia vera della Calabria, quella certa e di cui gli effetti sono ancor
oggi presenti, ha comunque inizio con le colonizzazioni elleniche. E’
facile, pertanto, trovare in Calabria testimonianze di culture lontanissime
importate dalle tante dominazioni.
Le
civiltà premagnogreche, ausoni, sicani, enotri, bruzi e magnogreci e,
poi, romani, goti, longobardi, normanni, svevi, angioini, iberici, borboni,
così come turchi, saraceni, arabi, francesi, austriaci, inglesi hanno
lasciato tracce indelebili della loro cultura, della loro
architettura nelle opere presenti in tutto il territorio.
Purtroppo
i monumenti rimasti a testimonianza di questa lunghissima storia
calabrese sono proprio pochi; infatti i tanti terremoti, che ripetutamente hanno scosso questo splendido lembo di terra ed i continui dissesti idrogeologici,
hanno anche distrutto tante opere d'arte di inestimabile valore.
Della
Magna Grecia ci rimangono solo ammassi di pietre e qualche segmento di
colonna dei tanti templi. Dei castelli rimangono solo quelli ristrutturati (e sono
proprio pochi e a volte anche mal conservati), sul resto solo un silenzio
fra ammassi di ruderi.
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